I pistacchi, comunemente definiti frutta secca, sono in realtà i semi oleosi della pianta di pistacchio (Pistacia vera), specie appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae originaria dell’Asia, oggi coltivata non solo nella sua zona d’origine ma anche in diverse aree del mediterraneo inclusa l’Italia e negli Stati Uniti. Sebbene la coltivazione del pistacchio abbia una storia millenaria, la produzione in Italia, iniziò intorno al decimo secolo con l’arrivo degli Arabi in Sicilia e da lì si diffuse prima in Europa e poi in America.
L’Italia rappresenta il settimo maggior produttore mondiale di pistacchio, le altre produzioni più significative si trovano in Iran, California, Turchia, Cina, Siria e Grecia in climi caldi e asciutti dove le piante possono crescere rigogliose e fruttificare. Il pistacchio italiano viene coltivato principalmente in Sicilia. Bronte, Adrano e Biancavilla sono le zone che rientrano nel disciplinare del Marchio di Origine Protetta, Pistacchio verde di Bronte D.O.P.
Oltre alla Sicilia, si trovano pistacchieti anche a Stigliano in provincia di Matera in Calabria, in Puglia e in Sardegna. La produzione di pistacchio verde di Bronte D.O.P. è la più pregiata in Italia, rappresenta un’importante fonte di reddito tanto da essere considerato “oro verde”. Quello di Bronte è riconoscibile per la sua forma allungata ma tondeggiante, il guscio tendente al violaceo e un colore verde smeraldo. La coltivazione di questa pianta, chiamata localmente scornabeccu per via delle galle a forma di corna di capra che si formano sulle foglie, è gestita principalmente da piccoli produttori (circa 5000) e gli appezzamenti spesso non superano l’ettaro. Il frutto, la drupa, una volta raccolto viene separato dal mallo mediante sfregamento meccanico e fatto asciugare per 3-4 giorni al sole per ottenere così il pistacchio in guscio pronto per la vendita. Ultimamente, questi piccoli semi verdi, stanno prendendo uno spazio sempre più importante nelle diete, sono sempre più richiesti e consumati in Italia e anche all’estero tanto da diventare simbolo di italianità.
Grazie alla loro versatilità, i pistacchi, possono essere consumati in molti modi, li si possono trovare in commercio al naturale, tostati e salati, resi in granella, in farina, essere trasformati in crema. In virtù del loro profumo, ed il loro sapore inconfondibile, vengono impiegati molto nell’industria dolciaria soprattutto per preparare torte, paste, torroni, confetti, gelati, granite, liquori e biscotti ma anche utilizzati in alimenti salati come ad esempio la mortadella con i pistacchi. Si tratta di un alimento molto energetico, contiene infatti molte proteine circa il 15% del suo peso e molti acidi grassi che rappresentano l’80% è inoltre fonte di molte vitamine, minerali e ricco di fibre. Nonostante abbiano un elevato contenuto calorico, studi scientifici dimostrano che, se integrati ad una dieta equilibrata, sono ottimi alleati per l’organismo. Aumentano il senso di sazietà, stimolano il buon umore e combattono lo stress.