Le recenti crisi mondiali hanno mostrato come l’attuale sistema alimentare non sia né resiliente né sostenibile. Sono infatti emerse varie sfide, come la presenza di forti disuguaglianze e la comparsa ricorrente di crisi ecologiche. Per ridurre gli impatti negativi del consumo alimentare, è necessario apportare dei cambiamenti a partire dal livello locale e far sì che i cittadini, insieme alle autorità locali, siano i primi autori della transizione verso uno sviluppo sostenibile. In particolare, è fondamentale informare e sensibilizzare coloro che usufruiscono dei servizi di ristorazione collettiva, come le mense scolastiche, universitarie e istituzionali.
A questo proposito, cinque Paesi europei (Germania, Italia, Polonia, Romania e Ungheria) hanno avviato l’iniziativa “Turn the tables: verso un approvvigionamento alimentare giusto, verde e innovativo”, strutturata su due pilastri: 1) progetti locali sull’approvvigionamento sostenibile, sulla riduzione dello spreco di cibo e sull’auto-approvvigionamento alimentare; 2) campagne per informare, sensibilizzare e coinvolgere i consumatori europei. Questa iniziativa è stata finanziata tramite il Programma DEAR promosso dall’Unione Europea.
L’obiettivo primario del progetto è quello di costruire una società più inclusiva, garantendo a tutti l’accesso a cibo sostenibile (inteso come equo, biologico, regionale, stagionale e a base vegetale), sano e a prezzi accessibili. In particolare, si punta a far sì che i soggetti, pubblici e privati, che offrono servizi di catering si impegnino ad adottare procedure di approvvigionamento alimentare giusto e sostenibile. Parallelamente, il progetto intende rafforzare la consapevolezza dei giovani europei sull’importanza di un sistema alimentare sostenibile e basato su principi agroecologici che rispettano la parità di genere e mitigano il cambiamento climatico.
L’iniziativa “Turn the tables” mira a coinvolgere 10 milioni di cittadini europei e 200.000 utenti di mense e di servizi di ristorazione, oltre a funzionari delle amministrazioni locali, personale delle cucine, agricoltori e produttori di cibo e, infine, decisori politici.
Concretamente, le attività previste comprendono workshops ed eventi locali riguardanti l’approvvigionamento sostenibile, la riduzione dello spreco di cibo e l’auto-approvvigionamento; formazione specifica per il personale delle cucine; e concorsi dedicati a ricette sostenibili. Sono previste, inoltre, conferenze nazionali e internazionali, campagne pubblicitarie sia online che offline e il coinvolgimento dei giovani cittadini tramite la creazione di gruppi universitari, programmi di formazione e conferenze a loro dedicate.
