Che cos’è una Food Policy

La Food Policy è uno strumento di supporto al governo per la sostenibilità di una città e del suo territorio a partire dal suo sistema alimentare. Attraverso l’interazione tra la pluralità di attori interni ed esterni all’Amministrazione, la Food Policy costruisce le condizioni affinché tutti i progetti, i piani, i programmi e le iniziative che, direttamente o indirettamente riguardano il cibo, facciano riferimento ad un quadro di riferimento unico. Ma facciamo un passo indietro.

Le città sono spesso state considerate attori marginali del sistema alimentare, almeno sino a tempi recenti. Le radici di questo scollamento affondano nella seconda rivoluzione industriale e in un’errata interpretazione del cibo come questione esclusivamente rurale. A partire dai primi decenni del ‘900, l’avvento dei processi di industrializzazione e lo sviluppo delle infrastrutture della logistica pensate per una globalizzazione degli scambi hanno determinato un progressivo sfaldamento dello storico legame tra città e campagne circostanti, in quanto luoghi di produzione diretta del cibo.

logistica alimentare seconda rivoluzione industriale
La Chicago Union Stock Yards nel 1870 dava lavoro a 75 mila persone e lavorava oltre tre milioni di capi di bestiame all’anno.

Cosa ci attende nel 2050?

Questi fenomeni hanno fatto sì che il cibo, dopo aver modellato e plasmato per secoli la forma e la sostanza delle città, “scomparisse” dalle riflessioni di carattere urbano, privandolo del suo ruolo di elemento strategico a cui porre la giusta attenzione con politiche e strumenti di governance dedicati. Tuttavia, negli ultimi decenni, anche a causa degli elevati processi di urbanizzazione, il tema dell’approvvigionamento alimentare delle città sta ricevendo una rinnovata attenzione. Oggi più della metà della popolazione mondiale vive in insediamenti urbani e, secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, questa percentuale è destinata a salire. Entro il 2050 due persone su tre vivranno in insediamenti urbani, e si prevede che l’80% del cibo sarà consumato nelle città.

nutrire le città

I sistemi locali del cibo

Queste trasformazioni hanno messo in luce una serie di criticità crescenti per la sicurezza alimentare e la sostenibilità complessiva, tra cui: tassi crescenti di obesità, malnutrizione e altre forme di povertà alimentare; deterioramento ambientale e perdita di biodiversità; scarsità delle risorse e cambiamenti climatici; modelli di produzione e consumo non sostenibili; divario tra aree rurali e urbane e spopolamento delle campagne; perdite e sprechi alimentari; impoverimento sul piano della cultura alimentare e dell’identità, ecc.
 

Per rispondere alle sfide ambientali, sociali ed economiche poste dai moderni sistemi agroalimentari, in particolare nel contesto urbano, gli amministratori locali hanno così cominciato a comprendere la portata innovativa di ragionare di sistemi locali del cibo.

Hanno così preso vita le  politiche alimentari urbane, dette anche Urban Food Policy, ossia politiche integrate in cui i temi del cibo vengono considerati in un’ottica sistemica ed organica, allo scopo di influenzare i modi in cui le persone in città producono, acquistano, consumano e smaltiscono il cibo.

sistema alimentare infografica
Fonte: foodpolicymilano.org

Una strategia ad ampio raggio

La Food Policy consente di rispondere alle criticità evidenziate in maniera unitaria, convogliando gli attori e le progettualità esistenti in una strategia ad ampio raggio, intersettoriale e interistituzionale che incide su tutte le dimensioni del cibo (educazione, ambiente, cultura, economia, salute, giustizia sociale, governo del territorio, pianificazione, cooperazione internazionale, ricerca e turismo) allo scopo di individuare soluzioni comuni e condivise alle molte sfide urbane (povertà, salute e protezione sociale, igiene e servizi igienico-sanitari, pianificazione dell’uso del territorio, trasporti e commercio, energia, istruzione, gestione dei rifiuti, ecc).

Ad essa concorrono tutte le componenti dell’Amministrazione e gli attori della città, e richiede un’integrazione del lavoro delle direzioni tematiche, delle società pubbliche municipali e degli attori urbani, agendo contemporaneamente in forte sinergia sia con le autorità locali, provinciali, regionali ed europee.

Le città svolgono quindi un ruolo strategico per lo sviluppo di sistemi alimentari più sostenibili, equi, rispettosi del clima, sicuri, diversificati, resilienti, inclusivi e in grado di fornire cibo sano e a prezzi accessibili a tutti. Allo stesso modo, tali sistemi alimentari, se ben pianificati e ben gestiti, possono essere un potente punto di ingresso per garantire lo sviluppo sostenibile delle città e favorire ambienti urbani più sostenibili, inclusivi e accoglienti.

In Italia i processi legati alla pianificazione alimentare urbana sono ancora oggi molto diversi tra loro e sono ancora pochi gli esempi di istituzionalizzazione attraverso l’approvazione di un atto deliberato che definiscano orientamenti e perimetro d’azione di dette politiche (Milano 2015, Trento 2019, Livorno 2019, Aosta 2021, Cremona 2021, Roma 2021). Tuttavia, sono sempre di più le città che stanno riconoscendo la necessità, ma anche l’opportunità, di una pianificazione integrata dei sistemi locali del cibo.

Bergamo, riconoscendo l’importanza del cibo e delle tematiche ad esso connesse quale motore per la costruzione di una città più sostenibile, ha deciso di impegnarsi per rendere il suo sistema alimentare più giusto, equo, inclusivo e sostenibile, dotandosi di una propria Food Policy, la strategia che orienterà le politiche cittadine negli anni a venire.

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Fonte: Newsletter ”Il Verziere“ di A. Magarini

Per iscriversi alla newsletter Verziere sulle Food Policy delle città italiane, europee.. e anche un po’ più in là a cura di Andrea Magarini, Direttore Area Food Policy del Comune di Milano: http://eepurl.com/hY7qjj