Cosa sono?
I legumi sono i semi commestibili delle piante della famiglia delle Leguminose. Questi semi sono contenuti all’interno del baccello, formato da due valve che si aprono a maturità facendoli fuoriuscire. Destinati all’alimentazione umana, troviamo: la soia, le lenticchie, i ceci, i fagioli, i piselli, le fave, le cicerchie, le arachidi e i lupini. Si possono consumare sia freschi che secchi: nel caso dei legumi freschi il contenuto d’acqua è compreso tra il 60% e il 90%, mentre per i legumi secchi il contenuto d’acqua è compreso tra il 10% e il 13%. Sono, tra gli alimenti vegetali, i più ricchi di sostanze proteiche e quelli che vantano le proteine di migliore qualità. Grazie ad una elevata capacità di adattamento i legumi sono diffusi in tutto il mondo e in tutte le culture! Una curiosità: nei Paesi in via di sviluppo i legumi rappresentano il 75% della dieta, in quelli industrializzati solo il 25%.
La produzione in Italia
I dati pubblicati dall’ISMEA nel 2016, inerenti la produzione e il consumo dei legumi in Italia, evidenziano una tendenza in crescita. Questa tendenza è dovuta alla riscoperta di queste proteine vegetali in alcune tipologie di stili alimentari come per esempio lo stile vegetariano o vegano. Dal 2015 le superfici dedicate alla coltivazione di queste piante, sono tornate ad aumentare. Tanto è che nel 2017 l’Italia è stato il secondo produttore di ceci e il quinto di lenticchie a livello europeo. La produzione dei legumi in Italia è concentrata nelle regioni del Sud e del Centro per motivazioni sia climatiche, sia di tradizioni colturali. Il 63% della produzione italiana avviene in Sicilia, Abruzzo, Toscana, Marche e Puglia.
Un tuffo nel passato
Prima di 10.000 anni a.C., si hanno le prime testimonianze, da alcuni reperti archeologici, del consumo umano di legumi. Si ipotizza che fossero piante spontanee con qualità poco apprezzate. Nel tempo si sono messe in atto delle pratiche di “addomesticamento” di queste piante come testimonia la presenza di lenticchie nel sito greco della grotta di Franchthi. Spostandoci verso la zona che corrisponde all’attuale Siria settentrionale, ritroviamo la lenticchia, già coltivata nel 7.000 a.C.. Altre notizie dalla storia ci arrivano dalle tombe dell’antico Egitto. Infatti in alcune “illustrazioni” venivano mostrate le varie tipologie di alimenti che l’alta società aveva a disposizione: carne, frutta, latticini, dolci e legumi! Siamo nel IV millennio. Queste sono solo alcune delle testimonianze che dimostrano che questa tipologia di alimenti, da sempre, fa parte della cultura alimentare di ogni paese e di ogni popolazione.
L’importanza per il Pianeta
I legumi sono importanti per la salute umana, per i benefici che apportano al nostro organismo ma anche per il Pianeta. Infatti migliorano le condizioni di vita degli animali e arricchiscono il suolo di azoto. I residui dei raccolti inoltre, possono essere utilizzati come foraggio per gli animali. Per secoli queste piante sono state il simbolo per aumentare le rese delle coltivazioni. Questo si deve alla particolare capacità dell’apparato radicale di ospitare alcuni batteri che permettono di fissare l’azoto atmosferico e lo rendono disponibile per l’assimilazione da parte della pianta. Questo processo comporta la riduzione delle emissioni di CO2, che vengono utilizzate dalle piante, e un aumento della fertilità del suolo. Il contenuto proteico dei legumi lo si deve proprio a questi batteri che permettono alla pianta di produrre dei composti azotati di base: gli amminoacidi. Gli amminoacidi sono i composti che formano le proteine. Infatti queste le troviamo in tutte le parte della pianta, dalle foglie ai semi. Questi batteri oltre ad arricchire ogni parte della pianta, arricchiscono anche il terreno! Infatti le leguminose sono utilizzate come coltura di arricchimento nella rotazione delle colture. Il grano (cereali) assorbe moltissimo azoto dal terreno e, l’anno successivo alla raccolta, il campo, dovrebbe essere coltivato a leguminose che permettono al terreno di “ricaricarsi” di azoto per la successiva coltivazione a cereali. Questa pratica della rotazione delle colture è stata utilizzata per secoli per garantire al terreno fertilità e alle popolazioni future la possibilità di sfamarsi. Concludendo i legumi contribuiscono in maniera importante a migliorare la tessitura del terreno, l’erosione del suolo e contribuiscono anche a controllare infestazioni e malattie riducendo l’utilizzo di pesticidi chimici. Quindi migliorano la fertilità del suolo e favoriscono la biodiversità!